Gruppo Scout A.G.E.S.C.I. - Clan - Che cos'è?
<< Torna alla pagina precedente
La Comunità Rovers-Scolte diventa l'ultimo momento di vita comunitaria durante la quale si alterna l'esperienza comune con il servizio: un impegno serio e continuativo all'interno dell'Associazione stessa (come aiuti dei capi) o in altri campi sociali, mette alla prova gli ideali e i propositi del giovane Rover che impara a rendersi utile e fare la sua parte per cambiare le situazioni ingiuste e dolorose che incontra.
Il servizio è l'elemento portante della vita di Clan:esso esige non solo la prestazione di ciascuno anche se coinvolto a coppie o piccoli gruppi, ma un continuo lavoro di revisione e di analisi per diventare effettivamente utile a chi lo riceve ed educativo per chi lo fa. E’ nella vita del Clan che il servizio diventa un elemento costitutivo della personalità, e costruisce delle persone per le quali il “servire” è realmente il motto, il gusto ed il senso del vivere.
Noviziato e Clan hanno come momento classico di verifica e rifornimento spirituale la Route, ossia il campo mobile (d'estate, ma anche a Natale o Pasqua) che da esperienza concreta diventa anche ideale. Nasce lo “spirito della strada” che è la fisionomia dello scout. Intendiamo con questa espressione, ciò che avviene nella persona che vive la route e diventa un modo di vita, uno stile: la gioia dell'essenziale, della semplicità, del chiedere ospitalità, il camminare un po' ogni giorno, e ogni mattina disfare la tenda e mettersi per strada all'avventura di quello che capiterà e che si incontrerà, assaporare la fatica del cammino e della stanchezza che a poco a poco rompe gusci e protezioni per lasciare emergere il proprio io più vero, la propria forza e la propria debolezza, sentire la gioia e la necessità della presenza degli altri mentre cresce dentro la persuasione della propria solitudine e del proprio coraggio, conoscere la natura vivendoci dentro, stando ai suoi ritmi, e lasciandosi educare dalle sue leggi di silenzio di attesa di grandezze sconfinate che ridimensionano l’uomo all’interno del creato, capire che Dio non è solo un puro spirito che sta sopra le nubi ma è il Dio fatto uomo che cammina con noi per dare a noi la sua forza infinita e il suo amore che lo fa morire e risorgere… Questo è lo spirito della strada e chi comincia a viverlo se lo sente crescere nella propria personalità come il proprio volto più vero.
In questa cornice, pur nel momento più duro della crisi di rigetto della fede e soprattutto della Chiesa come istituzione, può diventare possibile una autentica educazione religiosa e un recupero della vera vita cristiana. Una vita di comunità seria e profonda, un impegno di servizio, dei momenti di silenzio e di riflessione personale lungo le strade e nella natura, facilitano l’ascolto di Dio, il rapporto con lui, la confidenza e la disponibilità alla sua presenza, la celebrazione dei Sacramenti. Nel Noviziato e nel Clan, la crescita umana libera e gioiosa, impegnata nel servizio e tesa verso le più belle intuizioni giovanili, trova il luogo e le modalità per una sua piena espressione. “Se la strada non c’è, fattela!” diceva Baden Powell: è la maturità del Rover e della Scolta che intorno ai vent’anni esce dalla comunità (prende la “Partenza”, si dice) ed è al completo servizio della società.
(liberamente tratto da G.Basadonna - A.G.E.S.C.I. un cammino di speranza - Borla)